Il Ministero della Pari Opportunità e dell’Economia hanno siglato un protocollo da 5 milioni di euro, rivolto ai giovani tra i 18 e i 35 anni che per i prossimi sei mesi, potranno essere contrattualizzati e formati da Enti di Terzo Settore per supportare i bisogni delle famiglie con persone anziane e di anziani che vivono da soli. Spesa, pagamento bollette, telefonate. Si chiama “Time to Care” e ha l’obbiettivo di mettere al servizio delle comunità tempo e energie di giovani per supportare i bisogni delle famiglie con persone anziane e di anziani che vivono da soli, favorendo cosi la massima inclusione sociale della popolazione anziana durante l’emergenza sanitaria.
Sui territori, attraverso il lavoro delle reti associative del Terzo settore, verranno attivate azioni per servizi di assistenza a domicilio e/o a distanza dei giovani nei confronti degli anziani; attività di “welfare leggero” (disbrigo di piccole faccende per persone anziane o bisognose come consegna di spesa, acquisto di farmaci, contatti con i medici di base, pagamento di bollette, consegne a domicilio di diversi beni, libri, giornali, pasti preparati o altri beni di necessità, ecc.); assistenza da remoto, anche mediante contatti telefonici dedicati all’ascolto e al conforto di chi è solo, o servizi informativi per gli anziani, anche online.
Le risorse saranno destinate a sostenere direttamente i giovani operatori, impiegati nelle azioni progettuali degli Enti del Terzo settore, e gli Enti stessi. Il programma verrà promosso in cooperazione con il Forum del Terzo settore su tutto il territorio nazionale, con il doppio obiettivo di favorire l’inclusione sociale delle persone anziane e di sostenere l’impegno giovanile. Gli eventi della situazione epidemiologica ha mostrato tutta l’importanza di iniziative spontanee a sostegno della collettività e di assistenza alla popolazione, specialmente alle persone più fragili.
In Basilicata presso ogni Comune anche grazie alla solerzia dei sindaci e al dinamismo di numerose associazioni si è attivata una rete di solidarietà, che appare essere il dono più bello e fruttuoso di questa crisi, ma questa rete traversale ed intergenerazionale merita di restare in vita ancora più forte e più viva dopo l’emergenza, per rispondere alle fragilità del territorio lucano, che si articola in centinaia di piccole realtà comunali con una popolazione anziana e spesso in difficoltà per solitudine, isolamento ambientale, difficoltà logistiche e di accesso alle informazioni.
Auspichiamo nei prossimi giorni di poter tutti insieme programmare un futuro dei servizi sociali dei Comuni e di un welfare di comunità che va costruito a partire dagli ambiti socio-territoriali, le cui cospicue risorse derivanti dai Fondi europei, nazionali e regionali attendono ancora di essere messi a sistema per la creazione e gestione di servizi, che oggi più che mai appaiono indispensabili per fronteggiare solitudine e disagio non solo economico, eppure corriamo il rischio che queste risorse tornino indietro per incapacità di allocazione, programmazione, gestione e monitoraggio della spesa.
Luana Franchini
Segretaria Cisl Basilicata