“La discussione sulla provenienza di alcuni dirigenti e figure di staff scelti dal governatore Bardi è mal posta e rischia di allontanarci dal vero nucleo della questione, ovvero le competenze delle persone e le procedure adottate per la selezione”. Così il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella. “Centrare la discussione, non sulla provenienza di questo o quel dirigente, ma sulle competenze e sulle procedure, che devono essere trasparenti, mi sembra un esercizio ben più utile di una polemica che appare pretestuosa e che rischia di prestare il fianco a quella cultura del ‘primatismo’ che sta facendo la fortuna di ben noti partiti”.
“Del resto – aggiunge Gambardella – negli ultimi anni le cronache ci segnalano casi eccellenti di dirigenti ‘stranieri’ che hanno ben operato, come il caso dei direttori di molti musei italiani selezionati nel 2015 attraverso una procedura di evidenza pubblica internazionale. Una scelta che ha consentito al ministero dei beni culturali di ingaggiare professionisti, sia italiani che stranieri, di caratura internazionale, col risultato, niente affatto secondario, di vedere valorizzate anche le professionalità italiane”.
“Invece di polemizzare sul pedigree lucano dello staff del presidente – conclude il segretario della Cisl – sarebbe più utile ragionare sullo sblocco dei concorsi pubblici e sulla formazione di giovani dirigenti, coinvolgendo in un grande piano regionale di modernizzazione della pubblica amministrazione il Formez e l’Università della Basilicata, con l’obiettivo di ringiovanire le piante organiche della Regione, degli enti locali e degli enti strumentali, in modo da valorizzare anche tante competenze lucane”.
(l.can.)