“Chiederemo al governo regionale l’apertura di un tavolo di confronto per un esame delle questioni che riguardano la sicurezza e l’occupazione nel settore petrolifero”. Ad annunciarlo è il segretario generale della Femca Cisl Basilicata, Francesco Carella, che invita la giunta regionale a coinvolgere nella discussione anche le forze sindacali. Per Carella “a seguito delle fiammate verificatesi nelle settimane scorse al centro olio di Viggiano, la Regione Basilicata e gli organi competenti di controllo sono chiamati a fare un’attenta analisi sulla situazione del centro olio e un ulteriore approfondimento delle ricadute che la presenza dell’Eni ha prodotto in termini occupazionali, con particolare riguardo all’impiego di personale locale, in base ai vari accordi sottoscritti nel corso degli anni tra Eni, Regione, enti locali e sindacati; accordi – sottolinea il segretario della Femca – non sempre rispettati”.
“Comprendiamo – dice ancora Carella – le preoccupazioni delle popolazioni che vivono nel perimetro del centro olio e dei pozzi di estrazione e le legittime aspettative occupazionali di tanti disoccupati del territorio che hanno visto finora nell’Eni e, più in generale, nelle varie compagnie petrolifere impegnate nella nostra regione una presenza del tutto estranea e indifferente ai bisogni delle comunità. Eni, Total e le aziende impegnate nei relativi indotti – continua il sindacalista – sono realtà importanti che vanno tutelate e sostenute purché ci sia una reale ricaduta in termini di sviluppo di nuove iniziative economiche e opportunità di lavoro per i disoccupati della zona. La discussione in corso anche a livello di governo nazionale sul sostegno alla transizione ecologica – conclude Carella – è una finestra di opportunità che va pienamente colta per costruire fin da subito un modello economico anche nella nostra regione meno dipendente dalle fonti fossili e più rispettoso dell’ambiente e della salute delle comunità”.