“Total deve smetterla di tergiversare e deve procedere alle assunzioni dei giovani disoccupati lucani nel numero, nelle modalità e nei tempi concordati”. Lo sostiene il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, che invita la multinazionale petrolifera a rispettare i patti. “Total si era impegnata ad assumere un primo gruppo di 70 giovani dei 120 risultati ideonei nel corso delle selezioni avviate nel 2008. Al momento però di questi risultano effettivamente assunti per il centro oli e il centro gpl di Tempa Rossa solo 54 unità e nulla è dato sapere sul destino degli altri candidati. Di qui la necessita di convocare un incontro con tutte le organizzazioni sindacali per chiarire la questione e avere lumi sul mancato rispetto degli impegni assunti in modo ufficiale da Total. Qui nessuno ha l’anello al naso e a nessuno, men che meno alla Total, è concesso di prendere in giro i lucani, che sulla partita del petrolio, è bene ricordarlo, hanno dato molto e ottenuto solo le briciole”.
Falotico rilancia inoltre la proposta di riservare ai disoccupati lucani almeno l’80 per cento delle assunzioni dirette e indirette nel progetto Tempa Rossa. “Ci muoveemo unitariamente nell’ambito della commissione tripartita per far approvare una delibera che impegni in tal senso tutte le compagnie petrolifere e le imprese che operano nell’indotto. Se le compagnie ritengono, in ragione delle concessioni, di essere diventate padrone assolute del petrolio lucano, è bene che sappiano che il clima sociale è cambiato e che si sta facendo sempre più forte la consapevolezza che sulla questione del petrolio c’è da cambiare profondamente registro. La sfida che attende le comunità locali, i sindaci, il mondo associativo e le parti sociali è di costruire intorno al petrolio una piattaforma di rivendicazioni seria sorretta da una mobilitazione democratica. E accogliamo con piacere il fatto che durante i recenti stati generali sul petrolio tenutisi a Grumento diversi sindaci hanno rilanciato alcune proposte che la Cisl porta avanti da alcuni anni, come la costituzione di un dipartimento regionale dell’energia e l’impiego delle royalties per le convenienze localizzati tese a realizzare l’insediamento di nuove attività produttive e nuova occupazione”.
“L’ammontare e la distribuzione delle royalties – precisa il segretario della Cisl lucana – è solo un pezzo, certo assai significativo, del problema, ma non esaurisce affatto la vertenza che dovrà porsi anche altri obiettivi, come il coinvolgimento delle piccole e medie imprese locali che in questi anni hanno sviluppato competenze e know how nel settore petrolifero, la creazione di una vera e propria filiera energetica e il coinvolgimento diretto delle compagnie petrolifere con un pacchetto di investimenti diretti sul nostro territorio, con particolare attenzione a quelli nel campo della ricerca e del trasferimento tecnologico, sfruttando le possibili sinergie con le strutture scientifiche presenti in Basilicata. La partita delle royalties, insomma, va incardinata dentro una più generale strategia volta a rafforzare la competitività e l’attrattività del nostro territorio nei confronti degli investimenti per creare lavoro e benessere diffuso”.