Il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, in occasione della visita del dirigente di Rfi, Stefano Morellina, al cantiere della linea Potenza-Foggia, denuncia “il mancato coinvolgimento delle imprese e degli addetti lucani dei servizi di trasporto sostitutivo a seguito della chiusura del tratto ferroviario per i lavori di ammodernamento tecnologico e infrastrutturale”. “Come abbiamo già avuto modo di comunicare alla presidenza della giunta regionale – spiega Falotico – tali lavori, finanziati con fondi che il Cipe ha assegnato alla Basilicata, non porteranno nessun beneficio ai lavoratori lucani, tanto meno alle aziende di trasporto della regione che continuano ad essere clamorosamente escluse dalle reti di assegnazione che il gruppo Ferrovie dello Stato Italiane mantiene su altri territori con evidente disinteresse per la Basilicata.
“La Cisl ha chiesto più volte al governo regionale di intervenire sui vertici di Fsi al fine di programmare sia le progettazioni che le spese su questo territorio. A noi sembra che l’assessore Berlinguer debba governare di più le dinamiche di un settore prioritario per la nostra già flebile economia e strappare impegni concreti a Rfi sulle questioni poste, evitando che l’incontro di oggi si traduca nella solita visita di cortesia istituzionale. Se si pensa poi al fatto che oggi, attraverso le aziende del trasporto pubblico locale, si garantisce il 95 per cento della mobilità regionale, ci si rende conto che non si ha la necessità di ulteriorio vettori da fuori regione”.
“È arrivato il momento – continua il segretario della Cisl – di mettere in pratica tutti i buoni propositi per canalizzare opportunamente gli interessi di questo territorio al fine di non continuare a garantire, invece, interessi che ora si scoprono derivare addirittura dalla Toscana o da altre regioni limitrofe, con trasferimenti, come nel caso dei servizi sostitutivi occasionali di Trenitalia, di personale e mezzi; situazioni che non possiamo continuare a sottacere, come se il fatto fosse assolutamente normalmente casuale”.
“Il sistema che assicura la mobilità regionale non può continuare ad essere abbandonato a se stesso, tra le indicazioni di posizioni che non hanno nulla di politicamente sostenibile, se non la subalternità decennale alle decisioni che organismi da fuori regione continuano ad adottare senza alcuna programmazione che rilanci opportunamente il settore lucano. Serve un cambio di passo reale per l’intero settore, che non può oltremodo attendere un disegno politico regionale privo di un idoneo indirizzo programmatico che guardi con interesse prospettico e organico alle imprese e ai lavoratori”.