Reddito minimo, Cgil Cisl Uil: bene sblocco fondi

2016-05-16 11.18.20I segretari generali di Cgil Cisl Uil di Basilicata, Angelo Summa, Nino Falotico e Carmine Vaccaro, salutano positivamente lo sblocco da parte dei ministeri dello Sviluppo economico e dell’Economia di una prima parte dei circa 140 milioni di euro delle royalties aggiuntive per il finanziamento del reddito minimo di inserimento. “La prima tranche di risorse, pari a circa 70 milioni di euro, rappresenta un’importante boccata di ossigeno per i circa 3 mila beneficiari del reddito minimo di inserimento, tra ex lavoratori in mobilità in deroga ed ex beneficiari del programma Copes”, spiegano i tre leader confederali, sottolineando che “ora la Regione Basilicata ha tutti gli strumenti, sia normativi che finanziari, per dare concreta attuazione ai progetti di inserimento lavorativo presentati nei mesi scorsi dai Comuni, sbloccando così definitivamente una misura di politica sociale tanto attesa in una regione che fa segnare ancora tassi record in fatto di povertà, come ha evidenziato l’Istat nelle scorse settimane”.

Per Summa, Falotico e Vaccaro “sul reddito minimo di inserimento si è misurata la drammatica distanza tra i bisogni delle persone, messe allo stremo dalla coda lunga di una crisi che continua a produrre disagio ed esclusione sociale, e una classe politica che non sempre ha mostrato di sentire il polso sociale del paese. Lungi dall’essere un regalo di Natale – precisano i tre leader sindacali – lo sblocco di questa prima parte di risorse era una atto dovuto verso i tanti, troppi lucani che vivono ai margini del mercato del lavoro e che oggi, attraverso il reddito minimo di inserimento, hanno una chance per rimettersi in gioco ed esercitare a pieno quel diritto di cittadinanza fondato sul lavoro. Il reddito minimo è, per quanto ci riguarda, il primo tempo di una strategia più complessiva che deve trovare il suo punto di caduta in un piano regionale di sostegno agli investimenti e al buon lavoro, altro punto qualificante della piattaforma unitaria che ha dato vita alla marcia dei diecimila per il lavoro dello scorso aprile. In questa fase – concludono Summa, Falotico e Vaccaro – al sindacato confederale compete il compito di monitorare e sollecitare le istituzioni interessate ad avviare nel più breve tempo possibile i progetti di inserimento lavorativo”.

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