“Vogliamo capire bene cosa c’è nella riforma del Titolo V della Costituzione per scongiurare eventuali raggiri contro i lucani”. È quanto sostiene il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, che considera “urgente avviare in Basilicata una seria e articolata riflessione sulla riforma della Costituzione”. Per il segretario della Cisl “la nuova formulazione dell’articolo 117 si presenta con un certo grado di ambiguità e potrebbe in futuro essere utilizzato per sottrarre al popolo lucano la potestà su materie di grande rilevanza e impatto, in particolare sulle estrazioni petrolifere e i relativi iter autorizzativi. A nostro avviso l’emendamento dei relatori della commissione affari costituzionali del Senato che ripristina la competenza delle Regioni su materie come la produzione, il trasporto e la distribuzione di energia limitatamente agli aspetti di interesse regionale è discutibile perché troppo vago e aperto a ogni sorta di interpretazione. Chi stabilisce infatti in cosa consistono gli aspetti di interesse regionale nelle estrazioni petrolifere?”.
“Non siamo pregiudizialmente contro il riordino del Titolo V e abbiamo in più occasioni espresso critiche all’impianto del federalismo all’italiana che ha generato duplicazioni e sovrapposizioni e una situazione insostenibile di permanetne conflitto istituzionale – precisa Falotico – ma serve ponderazione. Tra un riforma veloce e fatta male e una fatta bene, preferiamo la seconda, perciò riteniamo che il Senato debba riflettere e molto prima di deliberare e che la discussione debba coinvolgere i grandi soggetti sociali e la società civile lucana perché dentro quelle norme c’è il futuro di intere comunità. La Cisl è per un federalismo più efficiente, responsabile e solidale, ma anche più democratico e rispettoso della volontà popolare. Non vorremmo – conclude il segretario della Cisl – che dietro formulazioni giuridiche fumose si nascondesse la volontà di fare della Basilicata una terra di conquista senza contropartite; sarebbe un vulnus gravissimo alla democrazia che i lucani saprebbero certamente come fronteggiare”.