La Cisl riapre il dossier RMI e TIS e rilancia la proposta di un avviso pubblico per l’inserimento della platea di 1.800 lavoratori nei progetti SAAP della forestazione per 102 giornate CAU che consentirebbe di agganciare il trattamento di disoccupazione agricola. Secondo il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo, il sub-reggente della Fai Cisl Basilicata Raffaele Apetino e il segretario generale della Felsa Cisl Basilicata Nicola Labanca «il lavoro fatto nella passata legislatura per individuare una soluzione dignitosa e sostenibile alla platea RMI e TIS deve essere tra le priorità della nuova legislatura e della futura Giunta regionale. Per troppo tempo sono state alimentate facili aspettative giocando con il destino di migliaia di famiglie: ora è il momento di far prevalere il senso di responsabilità con una soluzione chiara e puntuale che nasce da una volontà condivisa».
«L’obiettivo delle 102 giornate CAU – continuano Cavallo, Apetino e Labanca – va considerato come intermedio per avviare la transizione di questa platea dall’attuale stato di precarietà e di completa assenza di prospettive, sia per i lavoratori che per le rispettive famiglie. In tal senso, va ulteriormente sostenuto la modifica alla normativa vigente per consentire l’utilizzo del 3 per centro delle royalties petrolifere per il finanziamento dei progetti SAAP, passaggio preliminare per l’inserimento della platea dei lavoratori RMI e TIS nei ranghi della forestazione. Si tratta di una soluzione che, oltre a dare una risposta sul terreno sociale a persone dalla difficile occupabilità, consentirebbe di irrobustire il presidio a salvaguardia di un territorio fragile che necessita di attenzioni e investimenti nella direzione di una forestazione protettiva e produttiva, in grado di dare un contributo fondamentale alla mitigazione del cambiamento climatico».