“Si è tenuto nella giornata odierna presso Confindustria Basilicata l’incontro con la Cmd e le organizzazioni sindacali regionali per discutere della vertenza in atto da mesi relativa alla stabilizzazione dei lavoratori precari in Cmd”. È quanto scritto in una nota di Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil, Nidil-Cgil, Felsa-Cisl, Uiltemp-Uil, in cui è ricordato che “trattativa è iniziata a causa del licenziamento tra ottobre e novembre di circa 20 lavoratori in somministrazione da tantissimi anni ( in alcuni casi anche 8 anni ) e sostituiti con altri lavoratori a loro volta in somministrazione. I lavoratori quindi dopo tanta esperienza e professionalità si sono trovati senza reddito e senza speranze per il futuro loro e delle famiglie. Nei mesi scorsi i lavoratori avevano anche scritto al ministro del Lavoro Di Maio, che aveva visitato lo stabilimento come simbolo dell’industria in Basilicata, ma senza risposte. Dopo diversi mesi di trattativa partita con un incontro ad ottobre 2018 con l’amministratore delegato e i vertici aziendali, l’azienda annunciava che non poteva rinnovare i contratti, ignorando la richiesta sindacale di stabilizzazione dei lavoratori prevista anche da accordi aziendali precedenti”. Secondo le organizzazioni sindacali “la Cmd ha utilizzato in maniera impropria la somministrazione negli ultimi anni non per picchi di produzione, ma per il normale andamento produttivo e per garantire le commesse ordinarie, sfruttando la precarietà dei lavoratori e il ricatto occupazionale del nostro territorio. La trattativa, nonostante le innumerevoli proposte sindacali volte alla stabilizzazione di tutti i lavoratori attraverso un cronoprogramma legato anche alle esigenze di mercato, si è interrotta per la chiusura inspiegabile da parte della Cmd sulla costruzione di un sistema solidaristico tra lavoratori, teso a superare l’ingiustizia della perdita salariale e occupazionale a partire da coloro che sono stati licenziati da ottobre 2018”. Per le organizzazioni sindacali “è inaccettabile che il criterio della solidarietà ampiamente utilizzato in tutte le crisi industriali degli ultimi anni (a partire da Fca) possa rappresentare un ostacolo in un azienda, la Cmd che tra l’altro ha ampiamente beneficiato di fondi pubblici e che ha annunciato ulteriori investimenti pubblici/privati nel settore delle motorizzazioni aereonautiche. Continueremo a mettere in campo tutte le iniziative sindacali e legali per evitare che l’ingiustizia, l’illegittimità e gli atti unilaterali perpetrati dalla Cmd non possano prevalere sui diritti e la dignità del lavoro”. I sindacati annunciano infine che lunedì 6 maggio a partire dalle 11 si terrà un presidio degli ex lavoratori Cmd sotto la Prefettura per chiedere un nuovo interessamento del Prefetto di Potenza.