“Bardi ci dica con franchezza se è nelle condizioni di portare a compimento la legislatura aprendo ad un reale confronto con le parti sociali, oppure tragga le dovute conseguenze nell’interesse dei lucani che non meritano l’avvilente spettacolo offerto in questi giorni”. Dopo il pirotecnico confronto in Consiglio regionale tra il presidente della giunta Bardi e l’ex assessore alla Sanità Leone, dalla Cisl arrivano parole dure, in particolare sul capitolo della sanità. “Quella che si è consumata ieri in Consiglio regionale – spiegano in una nota congiunta le segreterie regionali della Cisl e della Cisl Medici – è una pagina indecente e grottesca e svela in profondità la natura distorta di un modello di gestione e di governo della cosa pubblica che fa strame del rispetto delle istituzioni e del mandato conferito dai cittadini, sia per i toni utilizzati, inaccettabili in un consesso democratico, sia per i contenuti che sono emersi. Troviamo in particolare stupefacente quanto affermato da Bardi in merito alla bozza di riforma sanitaria su cui le forze sociali sono state chiamate a confrontarsi e che per settimane ha caratterizzato anche il dibattito tra i partiti e nella società civile lucana. Ora il presidente della giunta rinnega la paternità di quella riforma mettendone in discussione addirittura l’esistenza”.
Non è accettabile – continuano Cisl e Cisl Medici – che si prendano in giro le forze sociali e i cittadini di questa regione su una questione delicata come la salute, a maggior ragione a cavallo di un’emergenza sanitaria senza precedenti, né si può accettare che il sistema sanitario regionale sia gestito, come emerso in modo plateale, secondo ferree logiche partitocratiche e di allineamento politico che inficiano i fondamentali principi cui dovrebbe attenersi una pubblica amministrazione: trasparenza della gestione, orientamento al cittadino, meritocrazia nella scelta delle persone e oggettività dei risultati. Da tempo sollecitiamo una svolta politica al presidente Bardi e una reale apertura al dialogo sociale, quel dialogo che finora si è infranto davanti alle continue fibrillazioni tra i partiti. Invitiamo pertanto il presidente della Regione ad imprimere una reale svolta al suo mandato distinguendo tra l’etica del principio e l’etica della responsabilità, essendo quest’ultimo più consono al ruolo istituzionale che riveste e al mandato ricevuto dai cittadini”, concludono le segreterie regionali della Cisl e della Cisl Medici.