“Eravamo e restiamo fermamente convinti del fatto che lo sciopero generale non fosse lo strumento più adatto per far cambiare verso al governo, ma è ferma volontà della Cisl riprendere il cammino unitario sui temi nazionali e soprattutto dare continuità all’impegno profuso congiuntamente sulle grandi questioni locali”. Nel giorno dello sciopero generale il leader della Cisl Basilicata, Nino Falotico, lancia un messaggio di unità ai colleghi di Cgil e Uil.
“Ci hanno diviso le modalità della protesta – commenta il segretario della Cisl – ma ci uniscono molte ragioni, seppure con qualche sfumatura. Ora serve un forte impegno unitario per dire al governo Renzi che sui decreti delegati del Jobs Act deve confrontarsi con i sindacati e aprire una nuova stagione di dialogo sociale. Il premier deve comprendere che senza il consenso del mondo del lavoro non riuscirà a portare in porto le riforme che servono al paese e i sussulti parlamentari degli ultimi giorni sono lì a dimostrarlo”.
“Su lavoro, tasse, crescita, ammortizzatori sociali, welfare e politiche industriali – prosegue Falotico – non è il governo a giocarsi la faccia con le istituzioni internazionali, ma è il paese che si gioca un bel pezzo del proprio futuro. La Cisl ha idee e proposte per correggere e migliorare il Jobs Act e la legge di stabilità. Il nostro obiettivo, spero condiviso dalle altre confederazioni sindacali, non è intestarci questo o quel merito, né alimentare fronde politiche nel partito di maggioranza relativa, ma lavorare nell’interesse del paese e dei lavoratori, di chi non ce la fa perché taglieggiato da una crisi economica terribile”.
“Noi siamo pronti al confronto sul merito delle questioni e vogliamo aiutare il governo a fare le cose perbene, ma occorre volontà di dialogo e il rispetto delle prerogative sindacali; rispetto che finora da parte di Palazzo Chigi non è stato del tutto adeguato. Sul punto sarebbe opportuno seguire il richiamo del presidente Napolitano che ha invitato tutti al rispetto reciproco e ad evitare esasperazioni. Sottovalutare il messaggio che arriva dalla società e farsi forte di un consenso parlamentare che inizia a scricchiolare – conclude il segretario della Cisl lucana – sarebbe un errore madornale e, cosa ancor più grave, consegnerebbe il paese ad una stagione di aspri e incontrollabili conflitti sociali”.