Scuola, si apre il fronte degli addetti alle mense e alle pulizie in appalto

Anche in Basilicata gli addetti alle mense e alle pulizie scolastiche in appalto sono in protesta poiché, stando a quanto denunciano i sindacati Filcams, Fisascat e Uiltucs, “si sta esaurendo la cassa integrazione in deroga con causale ‘emergenza Covid-19’ e in molti sono senza reddito da tre mesi per responsabilità delle numerose imprese che non hanno anticipato l’assegno ordinario e per il grave ritardo nella liquidazione dell’indennità da parte dell’Inps”. I sindacati, nel sollecitare al prefetto di Potenza la convocazione di un tavolo di confronto, rivendicano l’estensione della copertura degli ammortizzatori sociali, l’erogazione immediata delle indennità e la riapertura dei servizi mensa a settembre.

“Come ogni anno – spiegano in una nota Filcams, Fisascat e Uiltucs – lavoratrici e lavoratori vedranno sospesi i loro contratti a giugno, con la fine dell’anno scolastico, e resteranno pertanto senza retribuzione, senza ammortizzatori e senza possibilità di ricercare una nuova temporanea occupazione per effetto della crisi economica”. Per i sindacati pesano inoltre le incognite legate alla ripresa dei servizi per il prossimo anno scolastico.

Sindacati e lavoratori sono preoccupati dalla prospettiva che parte dei servizi in appalto non venga riattivata per effetto dei cambiamenti nell’organizzazione del lavoro da parte delle imprese committenti, a partire dal ricorso allo smart working. Di qui l’urgenza di attivare tavoli di confronto territoriali “per individuare percorsi condivisi e soluzioni per prorogare di almeno 27 settimane gli ammortizzatori con causale Covid-19 e assicurare la ripresa dell’anno scolastico a settembre, in presenza e in sicurezza per tutti, prevedendo il mantenimento del servizio mensa”.

Tra le richieste dei sindacati anche l’accesso agli ammortizzatori sociali ordinari senza condizionalità rispetto al committente per le imprese e i lavoratori delle mense e delle pulizie cosiddette aziendali; una riforma degli ammortizzatori sociali per non discriminare i lavoratori in appalto e dare risposte strutturali per i lavoratori part time ciclici; infine, misure di sostegno economico straordinarie per affrontare l’emergenza.

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