Sui disagi provocati dalla prolungata mancanza di energia elettrica in molti comuni della regione, riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa diffuso in mattinata delle segreterie regionali di Filctem Cgil, Flaei Cisl Reti e Uiltec. “Ancora una volta, a distanza di pochi anni, torniamo a ringraziare doverosamente i nostri colleghi e le maestranze ingaggiate per l’occasione che, con sconfinata fatica e smisurata resistenza, hanno salvato dal tracollo il sistema elettrico lucano interessato dall’ondata di maltempo nella provincia di Potenza. Ma questa volta dobbiamo stigmatizzare le sortite aziendali che, ormai da tempo come accade in questi casi, con fine abilità comunicativa sono unicamente dirette: a) ad accentuare l’eccezionalità degli eventi meteorologici occorsi (ormai ordinariamente ricorrenti, com’anche prevedibili e preannunciati) e, al contempo, b) a minimizzare e oscurare le sempre più scadenti performance di un servizio pubblico di esercizio e manutenzione della rete elettrica che – come peraltro le stesse aziende continuano a dichiarare – è stato appena riassettato e ritagliato a misura (ultimo inaugurato dal 1° gennaio 2019) per “assicurare una pronta ed efficace risposta anche in situazioni di criticità ed emergenze (sic!)”.
“Decine di migliaia di cittadini e comunità di lavoro sono state al buio per moltissime ore e, in tantissimi casi, per intere giornate! Un colpo letale e un danno abnorme per le già precarie economie locali, per i nostri piccoli paesi e per le città sempre più a rischio di un isolamento inconcepibile. Un servizio pubblico non certo degno della civiltà 4.0 che, pure, le aziende elettriche di stanza nella nostra regione, vorrebbero accreditare quale già disponibile e pronto all’uso. Come avevamo previsto, una digitalizzazione avanzata che – nei fatti e da sola – non risolve affatto le gravi carenze strutturali di una rete elettrica regionale, appalesatesi in questa desolante circostanza, e purtroppo non soltanto in questa”.
“A luci spente di questo fantomatico palcoscenico, bisognerà che ci si interpelli, dal profondo e fino in fondo, a cominciare dalle forze istituzionali, politiche e sociali della nostra regione, e del nostro Paese, in quale direzione si sta muovendo l’intero sistema dei servizi pubblici; su quale vera mission vincolare le aziende di servizio pubblico (es. ENEL, TERNA, ecc.) e, se sia davvero il caso di insistere con maquillage riorganizzativi e miopi strategie di riposizionamento di corta visione miranti soltanto a: rarefare i presidi operativi sui territori; screditare il lavoro qualificato ed esperto di uomini e donne impegnate a servizio delle nostre comunità civiche sempre più a rischio di isolamento e marginalizzazione. Noi siamo persuasi che così continuando, A LUCI SPENTE, il paese rischia davvero di restarci, e per lungo tempo”.