Nei primi sei mesi del 2022 la produzione negli stabilimenti italiani di Stellantis fa registrare una riduzione del 13,7% rispetto al 2021. Nello specifico, sono state prodotte, tra autovetture e furgoni commerciali, 351.890 unità contro le 407.666 del 2021. La produzione di autovetture, pari a 248.990, segna una minima crescita +2,1%, mentre per i veicoli commerciali si registra una pesante riduzione (-37,2%). È quanto riporta uno studio della Fim Cisl nazionale presentato questa mattina a Torino.
Rispetto al periodo pre-Covid, si registra una perdita complessiva del 22,8% (auto + veicoli commerciali), con le autovetture a -18,8% e i veicoli commerciali a – 31%. “La causa è in gran parte riconducibile allo stop nelle produzioni determinato dalla mancanza dei semiconduttori e di altri componenti, e nella prima parte del 2022, anche dalle difficoltà causate dal fermo dei trasporti. La carenza di semiconduttori ha iniziato a riscontrarsi in termini di blocchi produttivi già nei primi mesi del 2021, ma si è aggravata pesantemente nella seconda parte del 2021 e continua in maniera molto significativa anche nel primo trimestre 2022, una situazione che condizionerà anche l’anno 2023”, ha commentato il segretario nazionale Ferdinando Uliano.
Le perdite più pesanti si riscontrano nei due stabilimenti, Melfi (-17%) e Sevel (-37,2%), che hanno in passato avevano dato il contributo maggiore per la crescita complessiva dei volumi. Quello di Melfi è l’unico stabilimento di assemblaggio auto che segna una perdita rispetto al 2021. Se lo rapportiamo al 2019 è comunque quello con la perdita maggiore, di oltre 59.187 auto (-38,7%). Delle quasi 93.580 auto prodotte, il 23% è rappresentato da 500X, il resto sono vetture a marchio Jeep, 34% Compass e 43% Renegade. Non si raggiungerà la produzione del 2021 e molto probabile nel 2022 la produzione sarà intorno alle 150.000 unità. Circa il -62% delle produzioni massime raggiunte nel 2015 dopo il lancio di Renegade e 500X.