“L’abolizione dal 1 luglio del ticket aggiuntivo sulle visite specialistiche ambulatoriali è un risultato positivo il cui merito va ascritto alla incisiva battaglia condotta dalla Fnp Cisl, unitamente alle altre federazioni regionali di categoria, e ai sindacati confederali Cgil Cisl Uil di Basilicata. Il provvedimento rimette un po’ di equità nel circuito della sanità regionale, ma, per quanto ci riguarda, non esaurisce affatto l’impegno del sindacato per assicurare alle famiglie meno abbienti e ai pensionati lucani il pieno accesso alle prestazioni sanitarie e l’incondizionato godimento del diritto costituzionale alla salute”. Lo dichiara il segretario generale della Fnp Cisl Basilicata, Vincenzo Pardi, che esprime soddisfazione per il provvedimento evidenziando “il ruolo determinante svolto dalle organizzazioni sindacali nel confronto con la giunta regionale nel correggere una delle più inique e distorte misure del governo Monti”.
“Il negoziato con la Regione è stato lungo e faticoso – continua Pardi – ma il risultato conseguito sottrae dal pesante fardello del ticket sulle visite specialistiche migliaia di famiglie. Ovviamente – precisa il dirigente cislino – si tratta di un primo risultato che risolve gli aspetti più controversi e ingiusti del meccanismo di contribuzione dei cittadini alla spesa sanitaria, ma la questione ticket è tutt’altro che archiviata. A nostro parere esistono ancora ampi margini di manovra per rendere più equa e semplice la disciplina dei ticket sulla farmaceutica, favorendo in prima istanza i percettori di redditi fissi e pensioni”. Per Pardi “i soldi si possono trovare dentro il salvadanaio dei troppi sprechi che ancora si registrano nel settore sanitario e assistenziale. Qualificare la spesa non vuol dire tagliare, bensì razionalizzare e rimettere le risorse su quello che dovrebbe essere il core business del sistema socio-sanitario-assistenziale, vale a dire la cura delle persone e non, come troppo spesso accade, la tutela di interessi corporativi e non sempre limpidi”.