Il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, interviene sulla vertenza Total e invoca una verifica urgente con la multinazionale francese “per mettere ordine nella Babilonia contrattuale che, tra appalti e subappaltati, penalizza i lavoratori lucani e favorisce l’importanzione di manodopera sottopagata in spregio alle più elementari regole contrattuali”. Per il leader della Cisl lucana “Total non può fare come gli pare. Il contratto di riferimento non può essere quello più conveniente in termini di costi, soprattutto previdenziali, ma quello di competenza per tipologia di lavorazione. Così succede che spesso non si applica il contratto degli edili pur in presenza di opere edili in quanto per l’azienda sarebbe più esoso dal punto di vista contributivo. In questa confusione da repubblica delle banane, in cui le grandi multinazionali pensano di poter dettare legge, si registra anche il mancato rinnovo dei contratti ai lavoratori locali, rimpiazzati da maestranza straniera sfruttata a basso costo. Non è concepibile che sui 1.300 addetti attualmente impegnati nei lavori di realizzazione del centro olio e delle opere connesse al progetto Tempa Rossa solo un quarto della manodopera sia lucana”.
“Qui invece dei contratti a tutele crescenti – osserva Falotico – dilagano le tutele decrescenti, con responsabilità, queste sì crescenti, della Regione Basilicata che, come per le questioni ambientali, non si è dotata di un sistema di monitoraggio di questi fenomeni, mancanza che la dice lunga sulla mancata capacità di sfruttare le opportunità produttive e occupazionali derivanti dalle estrazioni petrolifere. È del tutto evidente – continua il segretario della Cisl – che siamo di fronte ad un abuso e, in tal senso, sollecitiamo gli organi ispettivi ad ogni livello ad intervenire per verificare il rispetto delle norme e dei contratti di lavoro e, in caso di anomalie, a provvedere con la massima rapidità sanzionando i comportamenti illegali”. Falotico parla anche di “eccessiva accondiscendenza delle istituzioni locali ai desiderata della Total. Il ruolo della politica – rivendica il segretario della Cisl – non è di non disturbare il manovratore ma imporre un quadro di regole condivise per fare di Tempa Rossa un’opportunità di sviluppo e lavoro per tutto il territorio”.
“È appena il caso di ricordare che Cgil Cisl Uil in tempi non sospetti proposero un protocollo d’intesa con la compagnia francese per fare in modo che almeno l’80 per cento della manodopera impegnata nei lavori di realizzazione di Tempa Rossa fosse lucana, selezionata secondo criteri di massima trasparenza. È invece accaduto – conclude Falotico – ciò che temevamo e che le recenti inchieste hanno messo clamorosamente in luce”.