“L’incontro che si è tenuto ieri in prefettura con Total non ha prodotto alcun avanzamento sulle problematiche prospettate al tavolo dalle organizzazioni sindacali”. È quanto dichiarano i segretari regionali di Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil, Francesco Carella, Francesco Iannelli e Giuseppe Martino, che minacciano lo sciopero e annunciano che chiederanno anche alla Regione Basilicata di intervenire se la multinazionale francese non dovesse accogliere le loro rivendicazioni. Le tre sigle sindacali ringraziano il prefetto Giovanna Cagliostro “per il tentativo di mediazione e soprattutto per la sensibilità dimostrata nei confronti dei lavoratori con la richiesta rivolta alla multinazionale di risolvere in tempi brevi tutte le criticità, soprattutto quelle che riguardano i presidi igienico sanitari”, ma attaccano duramente la società.
“È inaccettabile – proseguono Carella, Iannelli e Martino – l’assenza al tavolo del segretario generale di Total E&P Italia, Roberto Falabella, un fatto grave che dimostra la poca sensibilità del management della compagnia nei confronti dei lavoratori che tanto hanno contribuito per la messa in opera dell’impianto, Ancora più inaccettabile è apprendere dai giornali dell’avvio dell’impianto senza il preventivo coinvolgimento dei sindacati sulle questioni che riguardano la salute e la sicurezza dei lavoratori. La compagnia francese deve capire che in Italia e soprattutto in Basilicata la musica è diversa. Le relazioni industriali sono fondamentali per un confronto costruttivo. Total non può pensare di fare ciò che vuole illudendo i lucani con qualche posto di lavoro”.
“Ribadiamo – concludono i tre sindacalisti – che le estrazioni possono partire solo quando tutto sarà a posto e condiviso nel rispetto della dignità dei lavoratori, cui va riconosciuto un premio per l’avvio dell’impianto, più volte richiesto, il tutto nel rispetto di corrette relazioni industriali”.