Partecipazione, aree interne, sanità e servizi sociali, transizione ambientale e digitale. Sono queste le grandi sfide contenute nel patto sociale che la Cisl Basilicata lancia alle forze politiche e agli schieramenti in vista delle prossime elezioni regionali. «La Basilicata – spiega il segretario generale Vincenzo Cavallo – si trova dentro una cruciale fase di cambiamento che per complessità e profondità delle trasformazioni non può essere gestita unicamente dalla politica. Per questo la costruzione di un patto sociale è fondamentale per garantire un futuro sostenibile e prospero alla nostra comunità. La Cisl da tempo indica la via della partecipazione, sia istituzionale che economica, come l’unica percorribile per governare le grandi transizioni attuali e per rigenerare la democrazia». Proprio in vista delle elezioni regionali di primavera, la Cisl sta lavorando ad un documento strategico che si sviluppa intorno a tre pilastri fondamentali: la rigenerazione economica, sociale e istituzionale delle aree interne; la riforma del sistema sanitario regionale e dei servizi sociali territoriali; le competenze per la transizione ambientale e digitale.
«È tempo di riaprire i riflettori sul futuro delle nostre aree interne – ammonisce Cavallo – che significa occuparsi prima di tutto di come garantire i servizi essenziali, dalla salute all’istruzione, nelle piccole comunità alle prese con strutturali fenomeni di spopolamento e impoverimento, sia del tessuto economico che della presenza delle istituzioni pubbliche. Bisogna comprendere che dal futuro delle aree interne passa il futuro di tutta la regione. Serve un piano di investimenti mirato per promuovere lo sviluppo economico e sociale in queste zone, favorendo la creazione di opportunità occupazionali, il potenziamento delle infrastrutture e la valorizzazione delle tradizioni locali. L’idea è fare delle aree interne un modello di economia circolare e sostenibile in un rinnovato rapporto funzionale con i centri urbani e superando la contrapposizione ideologica tra città e aree rurali».
Per la Cisl la parola chiave è «ricucire» i territori a partire dalla rigenerazione dei servizi pubblici essenziali, in linea con gli indirizzi programmatori della strategia nazionale delle aree interne e delle politiche di coesione: «La crisi sanitaria globale ha evidenziato la necessità di rafforzare il sistema sanitario e i servizi sociali a livello territoriale. Di qui l’urgenza di una riforma strutturale che punti a migliorare l’accessibilità e la qualità dei servizi, con un focus particolare sulla telemedicina per raggiungere anche le comunità più remote, incardinando anche gli investimenti previsti nell’ambito del PNRR. Inoltre, serve un potenziamento della rete territoriale dei servizi sociali, in linea con i principi di inclusione e solidarietà, per la presa in carico di una popolazione sempre più anziana e fragile».
E poi c’è il grande tema della transizione ambientale e digitale: «La Basilicata ha bisogno di affrontare queste sfide investendo sulle nuove competenze e potenziando i presidi dell’istruzione, dell’università, della formazione e della ricerca dentro un mercato del lavoro sempre più intergenerazionale. Serve un grande piano per creare un ecosistema che favorisca l’innovazione e l’adozione di tecnologie sostenibili e per garantire che la Basilicata si posizioni con un ruolo da protagonista nella transizione verso un’economia verde e digitale, a partire dal settore automotive e dal rilancio della Valbasento nel quadro della Zes», conclude il segretario della Cisl lucana.