Tornano in piazza i lavoratori agricoli e forestali. In occasione dello sciopero nazionale di otto ore in programma venerdì 30 aprile, i sindacati di categoria Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno organizzato manifestazioni di protesta davanti alle prefetture dei capoluoghi di regione per sollecitare modifiche al Decreto Sostegni che “discrimina il mondo del lavoro agricolo”. Il decreto è attualmente all’esame delle commissioni riunite Bilancio e Finanze e tesoro del Senato per la conversione in legge. In Basilicata i sindacati hanno programmato una manifestazione in Piazza Mario Pagano a partire dalle 10:30 alla quale interverrà la segretaria nazionale della Flai Cgil Sara Palazzoli.
Dopo le manifestazioni dello scorso 10 aprile, dunque, la protesta dei lavoratori agricoli e forestali fa un salto di qualità per rivendicare misure in favore della categoria che “ancora una volta è stata esclusa dal diritto a qualsiasi sostegno, malgrado abbiano subìto la perdita di milioni di giornate di lavoro a causa dell’emergenza Covid-19”. Alla base della protesta anche la ventilata modifica alla disciplina che regola il ricorso ai voucher in agricoltura e i ritardi che continuano a registrarsi sul fronte dei rinnovi dei contratti provinciali agricoli. Alla manifestazione di Potenza parteciperanno anche i lavoratori forestali, preoccupati per i ritardi nei pagamenti delle spettanze e le prospettive del settore.
“Migliaia di lavoratrici e lavoratori della filiera agricola – spiegano i segretari regionali di Fai, Flai e Uila, Vincenzo Cavallo, Vincenzo Esposito e Gerardo Nardiello – stanno vivendo un periodo di forte difficoltà a causa della perdita involontaria di diverse giornate di lavoro per effetto dell’emergenza sanitaria tuttora in corso. A fronte di queste difficoltà – continuano i tre sindacalisti – non è giustificabile l’aver escluso dai benefici del Decreto Sostegni questa categoria di lavoratori. Il mondo del lavoro agricolo non è un settore di serie B ma un comparto trainante dell’economia italiana che ha contribuito in modo determinante a tenere in piedi il paese nei momenti più bui della pandemia”
Fai, Flai e Uila rivendicano in particolare: la garanzia per il 2020 delle stesse giornate di lavoro svolte nel 2019 ai fini della tutela assistenziale e previdenziale; un bonus per i lavoratori stagionali dell’agricoltura che sia compatibile con il reddito di emergenza; l’estensione della Naspi ai dipendenti a tempo indeterminato di imprese cooperative e dei loro consorzi; tutele ai lavoratori agricoli nelle zone colpite da calamità naturali, eventi distruttivi (es. Xylella e cimice asiatica); il riconoscimento di una cassa integrazione stabile anche per i pescatori vista la forte riduzione dell’attività di pesca; l’inserimento di una clausola di condizionalità sociale nella politica agricola comune “per fare in modo che i contributi europei vadano solo a chi rispetta i contratti di lavoro e le leggi sociali”.