A distanza di quattro anni, torna a salire la tensione tra i lavoratori ex La Ronda. Il motivo è il bando di gara pubblicato dalla Regione nel 2016 nel bel mezzo della trattativa sindacale con l’istituto campano Cosmopol, “un atto scellerato” secondo i sindacati Filcams, Fisascat e Uiltucs che “si è trascinato fino ad oggi e che potrebbe mettere a rischio i livelli occupazionali”. Oggi è previsto un incontro per esperire la procedura di cambio d’appalto.
“La clausola sociale prevede l’assorbimento di tutto il personale – spiegano le segreterie regionali di Filcams, Fisascat e Uiltucs – ma non vi sono le ore per garantire tutti. Inoltre, la Regione ha declassato le guardie giurate ad addetti alla guardiania non armata e, dato che non c’è limite al peggio quando si parla di appalti nella nostra regione, la stazione appaltante, ancor prima della stipula del contratto con il nuovo soggetto imprenditoriale, ha indicato la data entro la quale deve esser effettuato il cambio di appalto: siamo al paradosso”.
Per le tre sigle sindacali “nel bando di gara non si tiene conto di quanto disciplinato dal codice degli appalti e dal Ccnl di settore e al contempo si affama la popolazione lavorativa. Ancora una volta – è l’accusa dei sindacati – ci ritroviamo a dover gestire un cambio d’appalto sulla base di un bando concepito male e con un monte orario ridotto rispetto al precedente. In tal senso la stazione unica appaltante della Regione Basilicata si conferma un fallimento per tutta la classe politica regionale”. I sindacati invitano da subito la Regione ad “assumersi le proprie responsabilità e ad apportare i necessari correttivi per il rispetto della dignità umana”.