Vincenzo Cavallo, 58 anni, di Montalbano Jonico, è il nuovo segretario generale della Cisl Basilicata. L’elezione è avvenuta nella tarda mattinata di oggi nel corso della riunione del Consiglio generale a Picerno. Cavallo succede a Enrico Gambardella che lascia la guida della Cisl regionale dopo quattro anni. Nel sindacato dalla metà degli anni ’80 come delegato di cantiere nel settore forestale, il neo segretario della Cisl è stato responsabile comunale della Cisl della sua città, Montalbano Jonico, per circa dieci anni e dirigente sindacale prima della Fisba, categoria dei braccianti agricoli, e poi della Fai Cisl di cui è diventato segretario generale nel 2017. Cavallo sarà affiancato in segreteria da Luana Franchini e Carlo Quaratino.
Nel suo primo intervento, visibilmente emozionato, Cavallo ha tracciato le linee guida del suo mandato. Priorità al patto sociale perché “dobbiamo recuperare la concertazione come metodo per affrontare problemi che la politica anche in passato ha dimostrato di non saper governare da sola; e quando ha cercato di farlo, ha fallito miseramente”.
“La situazione sociale del paese, alle prese con gli effetti economici e sociali della pandemia, impone una seria riflessione su quali azioni mettere in campo e con quali risorse per ridisegnare un nuovo paradigma di welfare. Dobbiamo scongiurare il ‘ rischio del ripiegamento’ come lo ha definito recentemente il Censis”, ha avvertito Cavallo.
“Purtroppo – ha messo in guardia il neo segretario – i primi scampoli di ripresa economica sono stati macchiati dalla ripresa su larga scala degli infortuni, spesso con esito mortale. E anche la Basilicata ha già pagato un altro tributo di vite umane. Anche i protocolli più stringenti rischiano di rivelarsi impotenti se non accompagnati da una rete più capillare di controlli e da un massiccio investimento in prevenzione e cultura della sicurezza. Come sindacato sulla sicurezza non faremo sconti”.
“Il PNRR è l’ultimo treno per agganciare la Basilicata alle aree più dinamiche dell’Europa – ha detto ancora Cavallo – per completare e ammodernare le reti tecnologiche, in particolare energetiche, e le infrastrutture materiali e immateriali per la mobilità delle persone, delle merci e delle idee; per creare una vera filiera del capitale umano e della conoscenza rafforzando la formazione tecnica, l’università e la ricerca scientifica, premessa per innestare innovazione nel nostro tessuto produttivo; per fare della Basilicata una terra delle opportunità per tutti e della solidarietà nei confronti di chi resta indietro”, ha concluso il sindacalista.
In mattinata, conversando con i giornalisti, il segretario nazionale Luigi Sbarra ha detto che “la Basilicata, come il Mezzogiorno, ha pagato un prezzo altissimo con la perdita di posti di lavoro soprattutto nella fase più acuta dell’emergenza sanitaria e della crisi economica; più che bloccare i licenziamenti il governo deve sbloccare gli investimenti soprattutto sulle infrastrutture, sui servizi, l’artigianato e il commercio. Il Sud – ha aggiunto Sbarra – avrà da spendere nei prossimi anni più di 200 miliardi di euro, tra le risorse del PNRR, la riprogrammazione dei Fondi Comunitari 2021- 2026, il fondo di Sviluppo e Coesione”, ma serve “un grande piano capace di risollevare l’economia meridionale. Se riparte il Sud – ha concluso – riparte il Paese”.